Il Ponte Alidosi

Si erge sul fiume Santerno da più di cinquecento anni. Vero capolavoro di ingegneria civile, genio o follia dell’uomo, il Ponte presenta una struttura a schiena d’asino con un’unica arcata di 42 metri e una freccia di 19 metri. Commissionato da Obizzo Alidosi nel 1499 a mastro Andrea Gurrieri per cinquecento ducati d’oro, il Ponte simboleggia la potenza e la solidità della Famiglia.
La costruzione durò più di vent’anni e giovò al movimento commerciale della Vallata del Santerno, privilegiando Castel del Rio come area mercatale. Al suo interno cinque stanze, probabilmente realizzate per motivi strutturali, consentivano alle guardie la riscossione delle gabelle e la possibilità di rinchiudere prigionieri.
Numerosi restauri si sono succeduti nel corso del tempo fra i più importanti quelli del 1715, del 1862 e del 2011.

Proclamato monumento nazionale nel 1897, le stanze del Ponte hanno ispirato la fantasia di Magnus, il noto fumettista, che più volte ha ambientato i suoi fumetti in questi suggestivi e misteriosi ambienti.
I recenti interventi di recupero delle stanze e di tutta la struttura esterna, hanno consentito di restituire al Ponte la sua imponente e seducente bellezza.

Il Palazzo

Della prima residenza della famiglia Alidosi, “Castrum Rivi”, chiamata ora il “Castellaccio”, sorta fra il XIII e il XIV sec. resta un rudere, visibile a ovest del capoluogo. Il Palazzo Alidosi invece, campeggia ancora il centro del capoluogo da oltre 450 anni.

Discordia fra gli storici in merito al nome dell’architetto che progettò il maniero, sono stati citati il Bramante e Francesco da Sangallo. La costruzione fu commissionata inizialmente dal cardinale Francesco Alidosi, con l’intento di sottolineare la solidità del potere. Fu poi proseguita da Cesare e Rizzardo Alidosi. Il progetto iniziale prevedeva la realizzazione di un Palazzo-fortezza, con quattro bastioni a losanga molto pronunciati che racchiudevano all’interno un grande cortile con un loggiato composto da ventiquattro colonne di arenaria. Un grande fossato circondava il palazzo e un ponticello a tre arcate consentiva di attraversarlo per entrare dall’unico ingresso realizzato. A sud, verso il paese, un bel giardino fu detto Giardino delle Delizie; nei sotterranei, oltre alle cantine, erano presenti due prigioni per gli uomini e una per le donne.

Il Palazzo rimase però incompiuto per mancanza di fondi e dei quattro bastioni previsti ne furono realizzati solo due.

Vero gioiello rinascimentale, ancora visitabile, è il Cortiletto delle Fontane, dove sono accolte tre bellissime fontane a conchiglia. Tre colonne di arenaria sorreggono un loggiato e sotto le vele della loggia otto nicchie circolari accoglievano i busti degli esponenti più importanti della famiglia. Oggi ne resta uno solo, quello di uso Alidosi, Vescovo di Imola e di Genova nel XIV sec.

Il Palazzo è stato interamente restaurato ed è ora sede comunale. Ospita inoltre la Biblioteca, il Museo della Guerra - Linea Gotica, il Museo del castagno e Animal Tower.

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